La maggior parte del tempo che trascorriamo quando usiamo lo smartphone, in realtà la stiamo trascorrendo di fronte a un applicativo.

Le app non sono altro che software prodotti per offrire dei servizi, e, in cambio, raccogliere informazioni, dati che nella maggior parte dei casi si trasformano in punti per attirare gli inserzionisti. Inoltre, questi software sono sempre più spesso disegnati e prodotti per creare vera e propria dipendenza dall’uso, in modo da incrementare la disponibilità di dati.

Questa pratica si chiama addiction by design e viene insegnata addirittura in alcune scuole, ma è una visione tossica del design di app che va impedita e fermata, soprattutto perché lo sviluppo di applicazioni utili alla collettività umana e sostenibili è possibile.

Gli speaker del panel

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Modera

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